"fioritela di gigli...." U. Foscolo

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Per la nostra venerata Gemma che fu e che è GIGLIO PURISSIMO

SANTUARIO VIRTUALE DI PREGHIERA A S. GEMMA GALGANI..... LASCIA QUI' LA TUA PREGHIERA

Il gruppo dei fedeli di S. Gemma preghera' con te e per te.
Sono anche ben accette testimonianze su miracoli, grazie, ricevute da Gemma.
Articoli, basati su personali esperienze legate alla Gemma di Lucca
Testimonianze.

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SANTA GEMMA GALGANI MEMORIA LITURGICA 16 MAGGIO

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LA MADONNA LITTA

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San Gabriele dell'Addolorata

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S. GEMMA : UNA PERSONA CARA

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prega per me Gesù a Te non dirà di no Pensaci tu Gemma risolvi questo groviglio e prega per me la Madonna . Ti voglio tanto bene

San Pio grande devoto di Gemma stigmatizzato e giovanissimo

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LA MANTELLINA DI GEMMA : L'UMILTA' DELLA PIU' GRANDE SANTA DEL XX SECOLO

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SANTA GEMMA ORMAI SEGNATA DALLA MALATTIA CON LA PICCOLA ELENA GIANNINI

SANTA GEMMA ORMAI SEGNATA DALLA MALATTIA CON LA PICCOLA ELENA GIANNINI

CAMICIA DELLA SANTA MACCHIATA DI SANGUE

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DIARIO DI GEMMA RUBATOLE DAL DEMONIO E RIOTTENUTO DOPO VARI ESORCISMI ANNERITO DA BRUCIATURE

DIARIO DI GEMMA RUBATOLE DAL DEMONIO E RIOTTENUTO DOPO VARI ESORCISMI  ANNERITO DA BRUCIATURE

GEMMA IN PREGHIERA

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s. GEMMA IN ESTASI FOTO ORIGINALE

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PADRE GERMANO RUOPPOLO

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PADRE SPIRITUALE DI GEMMA

SANTA GEMMA RICEVE LE STIGMATE

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Santa gemma

La figlia della passione

LIBRI SU S. GEMMA GALGANI

  • La povera Gemma di Padre Enrico Zoffoli
  • MEDITIAMO 15 GIORNI con GEMMA GALGANI di Tito Paolo Zecca
  • NELLA COMUNIONE DEI SANTI Santa Gemma Galgani e San Pio da Pietrelcina
  • GEMMA GALGANI Lettere e scritti personali e lettere a lei o in riferimento a lei San Gabriele edizioni
  • SANTA GEMMA GALGANI di Antonio Calabrese
  • Mistica e personalità in Gemma Galgani
  • Mistica, salvezza e redenzione nell'esperienza di Gemma Galgani
  • GEMMA GALGANI ritratto di una "espropriata"

venerdì 30 luglio 2010

L'ANGELO CUSTODE




Carissimo Francesco ecco la copia dell'articolo che ti è tanto piaciuto. Un abbraccio+

FREEDOM.

Possiamo dire senza esagerazioni che il ministero visibile dell’Angelo Custode nei tempi moderni non fu mai più ammirabile e meglio attestato che nella vita di Santa Gemma Galgani (1878-1903).
. Gemma vedeva costantemente il suo Angelo con i suoi occhi; essi si parlavano, come da amica ad amico; pregavano insieme. Egli vegliava su di lei mentre riposava. In una delle sue lettere ella scrive: “Gesù non mi ha lasciata sola, egli permette al mio Angelo Custode di rimanere sempre con me.” Nel suo Diario, al 21 giugno 1900, così scrive: “Questo pomeriggio dopo la mia Confessione con Padre Vallini, mi sono sentita improvvisamente agitata e disturbata; era un segnale che il diavolo era vicino…. Il nemico, che si era ben nascosto per alcune ore, apparve nella forma di un minuscolo tizio, ma così orribile che io fui quasi sopraffatta dalla paura. Continuando a pregare, immediatamente cominciai a sentire dei colpi sulla mia spalla che durarono per circa mezz’ora. Poi il mio Angelo Custode venne a dirmi ciò che stava succedendo; lo supplicai di restare con me tutta la notte, ed egli disse: “Ma io devo dormire”. “No”, gli risposi “Gli Angeli di Gesù non dormono!” “Ciò nonostante”, egli disse sorridendo, “Io devo riposare. Dove mi sistemi?” Io lo pregai di rimanere vicino a me. Andai a letto;dopodiché egli distese le sue ali e si sistemò sulla mia testa. Al mattino egli era ancora lì”. Quando ella fece questa annotazione nel suo Diario – come le aveva detto di fare il suo padre spirituale –Santa Gemma aveva ventidue anni, non era una bambina. Innocente e ingenua come una bambina, ancora non comprendeva bene. Ella credeva che ogni cristiano vedesse il suo Angelo Custode, come capitava a lei, e rimase molto sorpresa quando le dissero che non era così.

Prendiamo ancora dal suo Diario una citazione del 23 luglio 1900: “Quali orribili tentazioni! Disprezzo tutte le tentazioni ma quelle contro la santa purezza mi fanno arrabbiare maggiormente. Successivamente (il diavolo) mi lasciò in pace e il mio Angelo Custode venne a rassicurarmi che io non avevo fatto nulla di sbagliato. Io mi lamentai per qualche cosa (con l’Angelo), perché in quel momento desideravo il suo aiuto, ed egli disse che se lo avessi visto o meno, egli sarebbe stato sempre sopra la mia testa; anche ieri egli promise che in serata Gesù sarebbe venuto a trovarmi.”

Per fare sì che nessuna parola venisse perduta delle sue istruzioni spirituali a Santa Gemma, l’Angelo le chiese un giorno di scrivere sotto sua dettatura le norme e le regole basilari della sua condotta. Fra le altre cose, l’angelo le disse, “Ricorda, figlia, che colui che ama realmente Gesù, parla poco e sopporta tutto. Io ti comando in nome di Gesù di non esprimere mai la tua opinione se non viene richiesta…. Se commetti uno sbaglio, accusa te stessa immediatamente, senza aspettare che le persone ti chiedano di farlo. Infine ricorda di guardare sopra i tuoi occhi, e pensa che gli occhi che sono stati mortificati vedranno la gloria dei cieli.”

Quando era necessario, l’Angelo di Gemma poteva essere molto severo e duro con lei. In una delle sue lettere al suo padre spirituale ella scrive: “Il mio angelo è un po’ severo, ma io sono grata di ciò. Negli ultimi giorni egli ha discusso con me per i miei errori tre o quattro volte al giorno.” Effettivamente egli sembra essere stato veramente troppo severo con lei. Una volta ella riportò: “Mentre stavo mangiando, ieri, alzai gli occhi e vidi il mio Angelo Custode, che mi guardava con un’espressione talmente severa da spaventarmi. Non disse nulla. Più tardi quando andai a letto, o mio Dio! Egli mi ordinò di guardarlo in faccia, io lo guardai, ma subito abbassai gli occhi. Egli tuttavia insistette e disse: “Non ti vergogni di commettere mancanze in mia presenza? Mi rivolse uno sguardo severo…non potevo fare nient’altro se non gridare. Raccomandai me stessa a Dio, alla nostra Madre Beata affinché essi mi portassero lontano da lì, perché non potevo stare lì più a lungo. Di tanto in tanto egli mi ripeteva: “Mi vergogno di te”. Io pregavo che le altre persone non lo vedessero in quello stato, perché se fosse accaduto, nessuno avrebbe mai più voluto venire vicino a me. Soffrii tutta la giornata, e ogni qualvolta alzavo gli occhi, lo vedevo sempre con quello sguardo severo sul volto. Non ebbi il coraggio di dirgli una sola parola. La scorsa notte non riuscivo ad addormentarmi ed ero ancora sveglia alle due del mattino. Infine quando sentii l’orologio battere le tre, vidi l’Angelo Custode venire vicino a me e poggiare la sua mano sulla mia fronte, dicendo queste parole: “Dormi, ragazza cattiva!”.

Di solito le relazioni tra Gemma ed il suo Angelo erano più cordiali ed armoniose. Il suo padre spirituale ci dice chi egli stesso la osservava e notava che quando ella alzava gli occhi e vedeva l’angelo, oppure lo ascoltava, immediatamente si allontanava da questo mondo e assumeva la stessa attitudine e la condizione psicosomatica dello stato di estasi; ma quando ella allontanava gli occhi dall’Angelo ritornava se stessa. Ciò, egli dice, avveniva ogni volta che ella guardava o parlava al suo Angelo.

Una delle più sorprendenti caratteristiche del ministero dell’Angelo Custode di Gemma è il fatto che ella spesso lo mandava per commissioni, di solito per recapitare messaggi o lettere al suo Padre spirituale dalla città di Lucca a Roma, o in altri posti lontani dai quali tornava con la risposta. Spesso la risposta veniva recapitata dall’Angelo Custode del suo padre spirituale, che era un visitatore frequente di Santa Gemma. Tutto ciò veniva detto e fatto come la cosa più naturale di questo mondo. Ella scrive alla sua guida il 15 settembre 1900: “Venerdì mattina vi ho mandato una lettera per mezzo del vostro Angelo Custode. Egli mi ha promesso che ve l’avrebbe recapitata. Spero che la abbiate ricevuta. Egli l’ha presa con le sue mani. Me lo farete sapere, vero?” Ciò non era frutto della sua fantasia; a quel tempo, ella aveva ventidue anni e aveva già ricevuto le stigmate. Inoltre quando qualcuno le faceva notare che questa consegna della sua posta per mezzo di un Angelo poteva essere opera del diavolo, ella diventava sospettosa e riferiva la questione alla sua guida, che le indicava quali misure prendere per prevenire qualsiasi diabolica interferenza. Alla signora Cecilia Giannini, madre adottiva di Santa Gemma, Padre Germano scrive: “Ho ricevuto con puntualità tutte le lettere mandate da Gemma.” Tre giorni dopo egli scrisse: “Ho sempre ricevuto fedelmente le lettere angeliche (quelle recapitate dall’angelo). Il fatto è inusuale, e confesso che non lo comprendo del tutto. Le ho vietato di comandare all’Angelo di portarmele ma esse mi arrivano lo stesso… Ella (Gemma) dovrebbe chiedere a Gesù e all’angelo di rassicurarmi con chiari segni tali da cancellare ogni dubbio, altrimenti sarò costretto a vietare assolutamente tale mezzo di corrispondenza.” Sembra che tali chiari segni vennero dati, perché questo è ciò che il Passionista Germano scrisse successivamente dopo la morte di Gemma: “A quante prove ho sottoposto questo singolare fenomeno (dell’angelo che recapita le lettere di Gemma) per convincermi che ciò avveniva per mezzo di un intervento soprannaturale! E nessuna delle mie prove fallì mai, e allora mi convinsi pian piano che in questo, come in molte altre cose straordinarie nella sua vita, il cielo si divertiva con questa innocente e cara fanciulla.”

Fu durante la sua sofferenza mistica che l’Angelo Custode assistette Santa Gemma più amorevolmente. Quando ella ricevette le cinque ferite sanguinanti, nelle mani, nei piedi e dilato, la notte dell’8 giugno del 1899, l’Angelo si trovava lì ad assisterla: “Avevo dolore alle mani e ai piedi, e quando mi alzai vidi che stavano sanguinando. Le bendai come meglio potevo, e con l’aiuto del mio Angelo mi sistemai nel letto.”

In una delle sue lettere alla sua guida ella scrive: “Il santo Angelo, giovedì sera, appena prima che cominciassi a soffrire, è venuto di nuovo. Insieme abbiamo adorato la maestà di Dio che mi ha dato un tale profondo dolore per i miei peccati per i quali mi vergogno a presentare me stessa alla sua presenza; ho provato a nascondermi, a fuggire. Ho sopportato questo tormento per un po’ di tempo, ma poi è arrivato l’Angelo a farmi coraggio…. Egli (l’Angelo) aveva due bellissime corone, una di spine e una di gigli. Mi chiese quale desideravo. Io desideravo ubbidirti Padre e non risposi subito. Poi dissi, “Quella di Gesù.” Egli sollevò la corona di spine; la baciai molte volte, sorridendo e piangendo, e l’Angelo si allontanò.”

Non solo l’ Angelo Custode assisteva Gemma, ma spesso gli altri angeli venivano a benedirla e a pregare con lei. Questo era specialmente il caso dell’Angelo di Padre Germano, la sua guida, che ella descrive essere estremamente bello e che aveva una stella brillante sul capo. “Ogni sera”, ella scrive alla sua guida, “quando mandi il tuo Angelo Custode, egli viene a benedirmi; e al mattino viene a svegliarmi; questa mattina ho aperto gli occhi, ma non c’era, e mi sono messa quasi a piangere. Me lo mandi di nuovo, vero? Digli che gli chiedo perdono e non sarò mai più disubbidiente. Non lo farò mai più. Mandamelo di nuovo. Il mio stesso Angelo non è così severo, piuttosto, se sono cattiva, egli a maggior ragione viene a benedirmi.”

Una sera i suoi zii e sua sorella la invitarono per andare a vedere alcuni spettacoli. Ella non desiderava andare perché voleva pregare, ma dovette ubbidire. Scrisse riguardo a questa faccenda alla sua guida, aggiungendo: “…so che il mio Angelo non era contento perché non è venuto con me. Capisci? Io non voglio che succeda ancora… Consegnerò questa lettera al tuo Angelo Custode, che te la porterà, cosicché nessuno saprà ciò che io ho scritto.” Dall’ultima frase capiamo la ragione per la quale il Signore aveva permesso questo speciale servizio di recapito della posta per mezzo dei suoi Angeli. La segretezza era necessaria per proteggere i misteri della sua straordinaria vita interiore, e questo fu il modo di Dio per farlo.

Essendo quasi sempre in compagnia del suo Angelo, Santa Gemma aveva acquisito una tale familiarità con lui che lo considerava come uno di famiglia, come il suo fratello più giovane. Qualche volta veniva sentita discutere con lui affinché si allontanasse, cosicché la sua guida doveva ricordarle che stava parlando a uno Spirito beato del cielo e che ella doveva tremare davanti a lui. “Hai ragione Padre”, disse Gemma, “da adesso in poi parlerò all’Angelo con rispetto, gli mostrerò ogni segno di riverenza e rimarrò a distanza cento passi quando lo vedrò arrivare.” Avendo ricevuto l’ordine di agire con minore familiarità con gli Angeli, si trovò in un dilemma se obbedire all’ordine e non essere rude con l’Angelo. Ella scrive alla sua guida: “Venerdì sera il tuo beato Angelo mi fece irritare: non lo volevo intorno, ma egli aveva così tante cose da dirmi. Appena arrivò mi disse: “Dio ti benedica, o anima affidata alla mia protezione!… Di cosa hai paura?” “Di disobbedire”, risposi. “No, è il tuo Padre spirituale che mi ha mandato.” Allora lo lasciai parlare…” Gemma Galgani morì a mezzogiorno dell’11 aprile del 1903, al rintocco delle campane che annunciavano la Resurrezione del Signore. Sotto la protezione del suo angelo custode, Gemma rese la sua anima a Dio.

Don Marcello Stanzione

giovedì 29 luglio 2010

Chi è venuto dall’aldilà? Santa Gemma Galgani




Una devota di S. Gemma Galgani depose:
«Nel 1906, da circa dieci mesi ero sofferente di forte dolore al capo, nel quale sentivo come tanti carboni accesi, in maniera che mi sembrava che mi bollisse il cervello; mi si bruciò anche tutta la bocca, in maniera che non potevo mangiare e dovevo contentarmi soltanto di bevande diacce, e qualche volta anche d un po’ di minestra, ma diaccia. Il dottor Lippi Castruccio mi fece quattordici visite, e dopo aver sperimentato molti mezzi per farmi guarire, alla fine mi disse: Carina mia, se fosse una rapa o una mela potrei spaccarla e vedere quello che c’è dentro; ma io non so più cosa farti; rassegnati alla volontà di Dio. — Allora io, alzando gli occhi al Cielo e con le mani giunte, dissi: Gemma, se è vero che tu sei in Paradiso, dammi questo segno, fammi la grazia, guariscimi. Detto così, mi sentii guarita all’istante.
Avevo promesso a Gemma che se avessi ottenuto la grazia della guarigione, l’avrei pubblicata immediatamente in suo onore. Però non la pubblicai subito perché volevo accertarmi se me l’aveva fatta completa. Non ho avuto più nulla e ho ripreso i miei sonni e le mie abitudini senza sentire mai più il minimo dolore di capo, e già sono passati sedici anni dalla grazia ricevuta.
Il medico aveva diagnosticato che la mia malattia fosse una meningite progressiva e tanto grave che ritrovandomi un giorno per la strada, meravigliato nel vedermi, disse: Oh che fai? Ti credevo nella tomba. Grazia speciale!
Il Padre Germano, direttore spirituale di S. Gemma, nei processi per la beatificazione della medesima (nei quali è contenuta la relazione del miracolo), fa questa precisazione: Dall’inizio della malattia, dicembre 1906, ai primi di ottobre dell’anno successivo non potè mai dormire più di un’ora circa il giorno.

Questa è la pura verità — attestò la miracolata nel certificato che rilasciò al medesimo Padre — e la confermo' con giuramento, io Isolina Serafini.


(Dai Processi di beatificazione della Serva di Dio Gemma Galgani).

mercoledì 21 luglio 2010



Carissimo Francesco,
grazie per l'ospitalita' e per avermi concesso di intervenire su questo tuo blog interamente dedicato a Santa Gemma Galgani.
Era molto tempo che aspettavo l'occasione per parlare della nostra amata Gemma, per cui come ben sai, nutro una devozione ed un affetto molto particolari.
Devo dire che ho visto il filmato di "Miracoli" che , sinceramente non pensavo fosse molto interessante, ma mi sono ricreduto, soprattutto per lo scoop sulle impronte del demonio ecc.... Veramente impressionante! D'altra parte il pellegrinaggio a Lucca con Gaetano è un po' datato, per questo apostolato ora al monastero di Santa Gemma c'è il Sig. Gino... non mi ha voluto mai dire il suo cognome. La prossima volta che mi capita di andare a Lucca gli daro' l'indirizzo del tuo blog, lui si che ne ha di storie su Gemma.....
Io ti posso dire che da quando ho "incontrato" questa Santa, non mi sono sentito più solo! Credevo che succedesse solo a me...poi ho letto degli articoli su Internet e ho capito che non sono nè il primo nè l'ultimo. La carissima Gemma una volta conosciuta non ti lascia mai solo, un po' come faceva con lei il suo Angelo custode!
Dunque.....
Mi incuriosì tantissimo un breve articolo su Gemma, perdonatemi ma io la chiamo familiarmente così, che parlava dei compiti di "postino" che la nostra beniamina affidava al suo Angelo Custode,
e la motivazione: "non avevo punto quattrini" ..... abituato alle profonde malvagita' di questo nostro mondo attuale , mi lascio' incantato! Allorai incominciai veramente a leggere alcuni libri su di lei, molti ho visto con piacere che tu, Francesco, li hai elencati nel tuo blog, ma su S. Gemma, come tu gia' sai, esiste una bibliografia sterminata e numerosissime testimonianze anche su Internet. Dicevo , ho cominciato a leggere, finche' non ho avuto il desiderio fortissimo di andarla a trovare a Lucca.
Siete mai stati al Monastero di S.Gemma? Consiglio a tutti i lettori di andarci! E' un'esperienza sempre diversa e bellissima. Se avete letto un po' di biografia di Gemma , andare nei luoghi dove lei ha ricevuto le stigmate da Gesù, che si è materializzato in quella stanza , è una forte emozione. Il sig. Gino mi disse che , entrando in quella stanza, ci si sarebbe dovuti togliere scarpe e calze , perchè quel luogo è sacro. Sto parlando della casa Giannini, che adottò la nostra Gemma, orfana di padre e di madre..... bisogna rendere merito a questa famiglia, che ha avuto dal Cielo l'onore di ospitare tale angelica creatura! In questa casa sono raccolti tanti oggetti che Gemma ha toccato, i luoghi che per alcuni anni le furono tanto cari , come quella Zia Cecilia, che la povera giovane, segnata da tanti lutti familiari, chiamava "mamma", come poi ebbe a chiamare "babbo", la sua guida spirituale, Padre Germano Ruoppolo. Che dire ? Io ho avuto la precisa sensazione, andando a Lucca, di essere non solo protetto ma atteso. Non sto a dirvi i tanti particolari che mi hanno condotto a fare questa affermazione, ma vi assicuro che questa grandissima Santa, peraltro sconosciuta alla massa dei fedeli , sa rendersi presente a chi le vuol bene e ricambia col suo gran cuore.....provare per credere! In poche parole diventa una persona di famiglia e ti ci affezioni così tanto che guai a chi la tocca!
Eccomi alla mia testimonianza.
Saputo della mia devozione per questa Santa, una mia conoscente , chiamiamola "X", ma posso fare il nome e il cognome, mi prego' di fare una preghiera a Santa Gemma, affinchè intercedesse per una persona che io non conoscevo. Mi feci dire solo il nome di questa persona, che chiamero', per non violare la privacy, "Maurizio". Questo ragazzo, doveva sottoporsi ad intervento chirurgico la mattina dopo. Mi chiese....... prega S. Gemma per la sua guarigione.....
Così feci, mi appellai a Gemma e la pregai d'intercedere, con celerità, per la guarigione di Maurizio. L'indomani questo ragazzo doveva subire l'intervento.
Voi non immaginate il mio stupore quando, la sera dopo, mi arriva una telefonata..... era questa mia conoscente che si sproloquiava in elogi e ringraziamenti dicendomi : "ma come hai fatto"....... Alt ! Le dissi io, io non ho fatto un bel nulla di nulla....ho fatto una semplice preghiera, e'
S. Gemma che si è precipitata e l'ha fatto guarire in quattro e quattr'otto! Eh si! In effetti mi feci raccontare l'accaduto.....Quel ragazzo, dopo un'intervento che si pensava senza speranza, stava bene! Anzi, era del tutto ristabilito!!! E dire che io simili interventi da parte di Gemma non ne ho mai avuti, finora.....ma da cio' ho tratto il seguente insegnamento: 1) Che Gemma, com'era zelante in vita ancora di piu' lo è dal Paradiso , e , 2) Che il Signore desidera che preghiamo l'uno per l'altro e che ci vogliamo bene come fratelli.

FREEDOM

lunedì 19 luglio 2010

UN MIRACOLO



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Era l’anno 2002 nel mese di agosto e io mi sono recata al santuario della madonna di Loreto sperando nell’ascolto dell’altissimo perché mio fratello a soli 33 anni a causa di un intervento alla testa purtroppo riuscito male si trovava in coma nell’ospedale di Careggi di Firenze. Prima di partire per Loreto avevo a pregato a lungo e intensamente PADRE PIO che mettesse una mano sulla testa di mio fratello che era in procinto di essere operato alla testa per un tumore, e in quei giorni del ricovero, nella cappellina dell’ospedale il frate GianFrancesco si recò da massi al suo letto e gli mise una mano sulla testa, gianfrancesco conobbe prima di farsi frate proprio PADRE PIO e da lui ricevette la vocazione da quel giorno il suo dono si è trasferito nelle sue mani che emanano un gran calore. Purtroppo il lungo e estenuante ricovero precipitava ora per ora in disgrazia fino al coma, quando la situazione divenne sempre più critica con ben 5 ematomi ex vaqui che costrinsero i medici a operare per ben 5 volte nella testa di mio fratello, di appena 33 anni,! Così mi recai in un solo giorno a Loreto e mi confessai, pregai tantissimo e con l’olio benedetto datomi in regalo dal santuario mi recai nuovamente senza perdere tempo all’ospedale di Firenze Io ero tornata dal santuario ma niente cambiava al meglio nonostante il mio sacrificio di digiuno e preghiere costanti assieme a gianfrancesco che cosparse di olio benedetto il corpo di massi in coma, in sala di rianimazione dove non ci era permesso di entrare e quel giorno il babbo piangendo mi disse che ogni tentativo era già stato fatto per recuperare massi ma l’esito non poteva che essere negativo e senza speranza dicendo le sue tremende parole: ” vogliono fare l’espianto degli organi”. Feci fatica a riprendermi dallo sciok del dolore e caddi in collasso e venni ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale, ma la forza della speranza e della preghiera mi chiamava a reagire, così con le ultime e pochissime forze andai da Santa Gemma! Con il mio ragazzo che guidava, io a tale dolore non riuscivo a resistere e corsi con le ultime forse, digiuna da una settimana, al Santuario di Santa Gemma dove mi prostrai ai piedi della Madonna e ai piedi della bellissima e giovane Santa chiedendole disperatamente di aiutarmi perché anche lei nel corso della sua drammatica e dolorosa vita aveva perso un fratello e conosceva il mio dolore,” esaudisci la mia preghiera S.Gemma “!, Fu un calvario con i mille rosari recitati con passione, e i vostri dolcissimi canti mi donavano conforto e speranza, poi tornai all’ospedale poiché quel luogo era divenuto la mia casa da quando Massi era stato benedetto da gianfrancesco che gli diede l’estrema unzione…mi vengono i brividi al solo pensarci e appena arrivata ad accogliermi fuori in giardino, come in un sogno, fu mio padre con le braccia aperte piangendo di felicità e mi disse: Barbara è successo un miracolo! Massi si è risvegliato e sta bene. E successo un miracolo! Anche i medici stupiti dell’accaduto dissero che si trattava di un miracolo. Da quel giorno sono in debito con chi mi ha ascoltata su in cielo e non ho mai smesso di dire il mio rosario ogni giorno! A volte più di uno e ascolto sempre radiomaria che è diventata la mia compagna di vita che mi aiuta a pregare tutto il giorno. Il miracolo è stato ottenuto per intercessione di Santa Gemma e ne sono veramente convinta!

Barbara Francuine

sabato 17 luglio 2010

Una grazia grandissima: le stigmate


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giovedì 8 giugno 1899, ottava del Corpus Domini e vigilia della festa del S.Cuore di Gesù

«Il giorno 8 giugno, dopo la Comunione, Gesù mi avviso che la sera mi avrebbe fatta una grazia grandissima. Andai poi il giorno stesso per confessarmi e lo dissi a Monsignore, e rispose che stassi bene attenta a riferirgli dopo ogni cosa.

Eravamo alla sera: tutto ad un tratto, più presto del solito mi sento un intenso dolore dei miei peccati; ma lo provai così forte, che non l'ho più sentito; quel dolore mi ridusse quasi direi li li per morire. Dopo di questo mi sento raccogliere tutte le potenze dell'anima: l'intelletto non conosceva che i miei peccati e l'offesa di Dio; la memoria tutti me li ricordava, e mi faceva vedere tutti i tormenti che Gesù aveva patito per salvarmi; la volontà me li faceva detestare e promettere di voler tutto soffrire per espiarli. Un mucchio di pensieri si volsero tutti alla mente: erano pensieri di dolore, di amore, di timore, di speranza e di conforto.

Al raccoglimento interno successe ben presto il rapimento dei sensi, ed io mi trovai dinanzi alla Mamma mia celeste, che aveva alla sua destra l'Angelo mio Custode, che per primo mi comando di recitare l'atto di contrizione.

Dopo che l'ebbi terminato, la Mamma mi rivolse queste parole: "Figlia, in nome di Gesù ti siano rimessi tutti i peccati". Poi soggiunse: "Gesù mio Figlio ti ama tanto e vuol farti una grazia; saprai tu rendertene degna?" La mia miseria non sapeva che rispondere. Soggiunse ancora: "lo ti sarò Madre, ti mostrerai tu mia vera figlia?" Aperse il manto e con esso mi ricoprì.

In quell'istante comparve Gesù, che aveva tutte le ferite aperte, ma da quelle ferite non usciva più sangue, uscivano come fiamme di fuoco che in un momento solo quelle fiamme vennero a toccare le mie mani e i miei piedi e il cuore. Mi sentii morire, sarei caduta in terra, ma la Mamma mi sorresse, ricoperta sempre col suo manto. Per parecchie ore mi convenne rimanere in quella posizione. Dopo, la Mamma mia mi bacio nella fronte, e tutto disparve e mi trovai in ginocchio in terra, ma mi sentivo ancora un dolore forte alle mani, ai piedi e al cuore.

Mi alzai per mettermi sul letto, e mi accorsi che da quelle parti, dove mi sentiva, usciva del sangue. Mi coprii alla meglio quelle parti, e, poi, aiutata dall'Angelo mio, potei montare sul letto. Quei dolori, quelle pene, anziché affliggermi, mi recavano una pace perfetta. La mattina a stento potei andare a fare la Comunione, e mi misi un paio di guanti, tanto per nascondermi le mani. Non potevo reggermi in piedi; ad ogni momento credevo di morire. Quei dolori mi durarono fino alle 3 del Venerdì, festa solenne del S. Cuore di Gesù.

Questa cosa per primo dovevo dirla al Confessore, ma invece più volte andai a confessarmi senza mai dirgli nulla; esso più volte me lo dimandava, ma io rispondevo di no».

(Autobiografia 261-262).

Le stimmate si ripetono

«Trascorse intanto parecchio tempo, e ogni giovedì, circa le 8 e prima, sentivo i soliti dolori; ogni volta pero che mi accadeva in questo modo, sentivo prima di tutto un dolore così forte e intenso dei miei peccati, che quello mi cagionava più dolore che i dolori delle mani e dei piedi, del capo e del cuore: questo dolore dei peccati mi riduceva a uno stato di tristezza da morire. Però anche con questa grazia di Dio non miglioravo punto, ogni giorno commettevo peccati senza numero, disubbidienze, al Confessore non gli ero mai nulla sincera e sempre nascondevo qualche cosa. L'Angelo più volte mi avvisava, dicendomi che se ne sarebbe partito per non farsi più vedere, se avessi continuato in quel modo: io non obbedii ed esso se ne andò, ovvero si nascose per più tempo».

(Autobiografia 263)

Testimonianza del
P. Gaetano del Bambino Gesù I. X. P.

I. X. P.

Io sottoscritto attesto di aver veduto, nel mese di Luglio dell'anno 1899, sulle mani della giovinetta Gemma Galgani certe piaghe, che non avevano nulla dell'ordinario in natura. Nella parte inferiore della mano, e precisamente nelle palme, vedevasi come un pezzo di carne sovrappostavi, simile a una capocchia di chiodo, della superficie di un soldo; sul dorso poi vi era, in ambedue le mani, come una scorticatura, pero alquanto profonda. Quella mancanza di carne sembrava essere stata mandata via da un chiodo spuntato, che fosse stato conficcato nella parte opposta.

Io e chi con me le vide, non esitammo a dire che quelle fossero stimate, prodotte da cagione tutt'altro che naturale. Infatti, guardando le mani della giovinetta il giovedì sera, non vedemmo nulla; guardate il venerdì mattina le trovammo nel modo descritto di sopra; e riguardate il sabato, altro non ci vedemmo che una piccola cicatrice rossastra.

In fede

P. GAETANO DEL BAMBINO GESÙ
Passionista.

Testo tratto da: P. GERMANO DI S.STANISLAO C.P., S. Gemma Galgani, vergine lucchese, Roma 1972/10 (ristampa riveduta a c. della Postulazione dei PP. Passionisti), pp. 83-84.

FREEDOM

venerdì 2 luglio 2010


Triduo a Santa Gemma Galgani


Inizia oggi, Mercoledì 8 e termina Venerdì 10 Aprile

1° GIORNO

O gloriosa, S. Gemma, specchio tersissimo di virtù che nei brevi giorni della vostra vita terrena, quale vergine prudente, disprezzando le caducità della terra, vi con­sacraste unicamente agl'interessi del cielo, i soli che valgano a renderci davvero felici, quanto non ci dobbiamo confondere innanzi a voi! Attratti dalle lunsinghe e dalle bu­giarde promesse di questo mondo fallace, noi abbiamo troppe volte dimenticati i beni del cielo e ci siamo perduti in quelli della terra, collocando in essi le nostre speranze e la nostra felicità. Deh! o S. Gemma, ottenete che un raggio di quella luce divina che tan­to v'inondò l'anima, abbia a discendere su di noi che purtroppo ci troviamo tra tante tenebre; e da quel trono di gloria cui vi hanno sublimato le vostre eroiche virtù, ab­bassate sopra di noi il vostro sguardo e non disdegnate la nostra umile preghiera. Il mon­do ci aggira del continuo colle sue astuzie, e il demonio e i nemici dell'anima nostra cersano di farei dimenticare il vero scopo della vita ed immergerci sempre più nelle vanità della terra. O ardentissima amante di Gesù Crocifisso, S. Gemma, destateci dal nostro torpore e fate che possiamo ben compren­dere quella massima che fin dai primi anni vi proponeste quale programma di vostra vita. « Tutta di Gesù solo » onde disingan­nati pienamente della terra, abbiamo d'or innanzi ad applicarci ancor noi a realizzare nella nostra condotta questo stesso program­ma di perfezione e di santità.


Pater, Ave, Gloria.



2° GIORNO

O gloriosa S. Gemma, che foste così devota del Redentor Crocifisso e che con tanto ardore amaste lo sposo divino delle aniine nostre; o voi, che ben potevate ri­petere coll'Apostolo, e con tutta verità «Vivo io, non più io, vive in me Cristo Ge­sù », e quest'amore andaste alimentando ogni giorno più nel vostro cuore con la con­templazione della sua passione e con la par­tecipazione copiosa ai suoi dolori, fate che abbiamo noi pure ad ardere dello stesso in­cendio di tanta carità. Oh! quanto purtrop­po, o S. Gemma non abbiamo noi a confonderci alla presenza vostra nel vederci da voi così dissimili! Oh! perchè al ricordo della dolorosissima passione del divin Re­dentore Gesù e alla vista di lui Crocifisso, le anime nostre rimangono sì fredde, men­tre la vostra si accendeva di tanta fiamma di santo amore? Deh! scuotete, o S. Gemma, questi nostri cuori così miserabili, che insen­sibili purtroppo al pensiero dei dolori di Cristo, gli rinnovano bene spesso col pec­cato la sua dolorosissima passione; e fate che d'or innanzi la passione di Gesù e i do­lori della Vergine Madre abbiano ad impri­mersi davvero nelle anime nostre e rimaner­vi profondamente scolpiti, a ritegno dalla colpa e come sigillo indelebile di amore.

Pater, Ave, Gloria.



3° GIORNO

O gloriosa S. Gemma, che foste così presa dagl'interessi della divina gloria e che unicamente sospiraste che lo Sposo divino dell'anima vostra fosse da tutti conosciuto e da tutti amato, non dimenticate la vostra missione ora che vi trovate in cielo presso il trono del vostro Gesù. Il peccato continua purtroppo a regnare nel mondo e vi fa ogni giorno le sue vittime. Deh! voi che nel vo­stro silenzioso e benefico apostolato, strap­paste colle vostre preghiere, colle vostre lacrime, coi vostri sacrifici, innumerevoli anime all'inferno, venite in soccorso a tanti in­felici che traggono la loro vita nel peccato. Oggi ancora l'amore di Gesù non è compre­so; e gli uomini, lungi dal ricambiare le sue tenerezze, rispondono invece con ingratitu­dini e con peccati. Deh! continuate a zelare l'onore del vostro Gesù, e a questi infelici ottenete il ravvedimento e il perdono. E a noi pure, voi che vi offriste a Dio vittima di carità per la salvezza delle anime, impe­trate il più vivo dolore per le colpe che ab­biam commesse, e il più efficace proposito di guardarcene per l'avvenire.

Pater, Ave, Gloria.



Santa Gemma prega con noi e per noi!

Preghiera.


O Santa Gemma, quanto pietoso era il tuo amore per i miseri, quanto grande il tuo zelo per aiutarli! Vieni anche in mio aiuto, nei miei presenti bisogni, ed ottienimi la grazia... se è profittevole all’anima mia. I numerosi miracoli, le meravigliose grazie attribuite alla tua intercessione infondono in me la fiducia che tu mi potrai aiutare. Prega Gesù, il tuo Sposo Celeste, per me: mostrandoGli le stigmate che il suo Amore ti ha donato, ricordandoGli il sangue che da esse stillavi, gli spasimi che tu hai sopportato, le lacrime che tu hai versato per la salvezza delle anime, poni tutto questo tuo tesoro prezioso come in una coppa d’amore, e Gesù ti esaudirà. Amen. Padre, Ave, Gloria

“Io vorrei avere in questo istante, o eterno Padre, il cuore di tutti gli Angeli, il cuore di tutti i Santi, di tutti gli eletti, e persino della mia Madre celeste; anzi vorrei avere quello del tuo figlio, per offrirteli tutti in tua gloria e onore”

“Gesù, non vi facciano paura i miei peccati, non vi faccia ribrezzo la mia freddezza; riguardate, mio Gesù, all’affetto di questa vostra indegna figlia da voi redenta. Ricorro a Voi solo, Gesù, per sempre più piacervi, per fare la vostra santissima volontà, e per darvi maggior gloria”

Se tutti gli uomini si studiassero di amare il vero Iddio, questo mondo si cangerebbe in Paradiso”

Che bisogno ha Gesù del mio languido amore, che è amato sì forte dagli Angeli, dalla sua Mamma e dal suo Padre Celeste? E, lo so, lo so: Gesù chiede a me amore; Gesù mi riempie di favori e grazie sì costanti, perché vuole spandere in tutto il mondo la generosità del Suo Cuore. Quanto è buono Gesù e quanto ha fatto per me!”

PREGHIERA A SANTA GEMMA GALGANI
Le seguenti preghiere sono prese da Santa Gemma Santini (holy prayer cards) dal Monastero-Santuario Santa Gemma ­Claustrali Passioniste, Lucca, ITALIA

PREGHIERA A S. GEMMA PER CHIEDERE GRAZIE
O cara santa Gemma,
che ti sei lasciata plasmare da Cristo crocifisso, ricevendone nel tuo corpo verginale
i segni della sua gloriosa Passione,
per la salvezza di tutti,
ottienici di vivere con generosa dedizione il nostro impegno battesimale
e intercedi per noi presso il Signore affinché ci conceda le grazie desiderate.
Amen
Santa Gemma Galgani, prega per noi.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
Con approvazione ecclesiastica -Santuario Santa Gemma - Lucca
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PREGHIAMO A SANTA GEMMA
O Dio, che hai reso la ver­gine santa Gemma Galgani immagine del tuo Figlio crocifisso, donaci per sua intercessione di partecipare ai patimenti di Cristo, per meritare di essere associati alla sua gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(Colletta della messa della santa)
Con approvazione ecclesiastica
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lo vorrei che il mio cuore non palpitasse,
non vivesse,
non sospirasse
che per Gesù;
vorrei che la mia lingua non sapesse proferire che il nome di Gesù, che i miei occhi
non guardassero altro che Gesù,
che la mia penna non sapesse scrivere che Gesù,
e che i miei pensieri non volassero
che a Gesù. –Santa Gemma Galgani
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Preghiera a Santa Gemma
O mirabile vergine Santa Gemma, che nella tua vita terrena sei stata, per l'esercizio delle virtù, «gemma preziosissima» agli occhi di Dio che si degnò di arricchirti di rari carismi e ti onora oggi con prodigi e grazie, degnati dal Cielo dove godi il premio della tua santa vita, di rivolgere uno sguardo benigno a noi che in te confidiamo. Fa che, a tua imitazione, sappiamo fuggire sempre il peccato e, nel fiducioso abbandono al Padre Celeste, come figli nel Figlio, Gesù nostro Salvatore, ci manteniamo sempre fedeli al Vangelo. Fà che sperimentiamo la potenza della tua intercessione e donaci conforto nella vita presente e specialmente nel momento della morte, affinché possia­mo partecipare con te all'eterna felicità nel Paradiso.
Amen.
Tre Gloria al Padre
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Preghiera A S. Gemma di Giovanni Paolo II

“O Padre, che ti compiaci di stabilire la tua dimora in chi ti ama con cuore semplice e puro, fa' che sull' esempio e per l' intercessione di S. Gemma viviamo, con purezza evangelica, il mistero dell 'amore crocifisso, per essere immagine viva del tuo Figlio.
Egli e' Dio e vive e regna conte, nell' unita dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen."

-di Giovanni Paolo II

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Preghiera a Santa Gemma
O S. Gemma, quanto pietoso era il tuo amore per i miseri, quanto grande il tuo zelo per aiutarli! Vieni anche in mio aiuto, nei miei presenti bisogni, ed ottienimi la grazia ... se è profittevole all' anima mia. I numerosi miracoli, le meravigliose grazie attribuite alla tua intercessione infondono in me la fidu­cia che tu mi potrai aiutare. Prega Gesù, il tuo Sposo Celeste, per me: mostraGli le stimmate che il suo Amore ti ha donato, ricordaGli il sangue che da esse stillavi, gli spasimi che tu hai sopportato, le lacrime che tu hai versato per la salvezza delle anime, poni tutto questo tuo tesoro prezioso come in una coppa di amore, e Gesù ti esaudirà.
Padre, Ave, Gloria.
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Che le fiamme del Cuor di Gesù infiammino il mio' la tenerezza del Cuor di Gesù renda sensibile il mio.
Alle volte la mia indegnità mi fa tremare davanti a Gesù ma la sua confidenza I mi mette tanto coraggio.
-santa Gemma Galgani
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Preghiera di ringraziamento
Quanto sei generosa o Santa Gemma con chi fiducioso ricorre al tuo patrocinio! Il tuo nome è invocato e benedetto in tutto il mondo da coloro che hanno sperimentato i benefici della tua efficace intercessione. A questo coro di benedizioni si unisce, oggi, la nostra povera voce per dirti tutta la nostra gratitudine, perché guardando propizia alla nostra preghiera, apristi a nostro vantaggio i tesori del Cielo.
Amen
Tre Gloria al Padre

NOVENA A SANTA GEMMA GALGANI
Novena.
(dal 2 al 10 aprile)

O dolce vergine di Lucca.
Sposa indissolubile dell’Amore crocifisso.
A te oggi presento umilmente la mia supplica.
A te ricorro perché sei degno strumento di intercessione presso l’Altissimo.

Gemma, sorellina mia
donami di imparare l’Amore che non osa chiedere nulla per sé
ma che tutto sa donare all’altro.
Concedimi di scoprire quanto volentieri si soffre quando veramente si Ama.
Permettimi di soffrire facendo mie le sofferenze dei miei fratelli
e di non considerare più le mie.
Insegnami a conoscere che solo l’Amore crocifisso sa amare.

Gemma , sorellina mia
oggi indegnamente presento a te la mia povera preghiera e i miei piccoli atti
di mortificazione perché …..(si mette l’intenzione e la/e persona/e per la quale sono stati compiuti)….

Gemma, sorellina mia
presenti tu al tuo Sposo crocifisso questa sua sofferenza?
Intercedi tu presso Gesù per questa sua necessità?
Perché a te l’Altissimo e la Mamma Sua nulla sanno negare.

Gemma sorellina mia
tutto ti offro perché le tue mani immacolate tutto trasformino,
i tuoi meriti coprano le mie colpe,
la tua verginale dignità supplisca alla mia indegnità,
l’amore del tuo cuore domandi ciò che l’aridità del mio non merita di ottenere.

Si fa una pausa e si aspettano alcuni istanti mentre
con fede lasciamo che Gemma domandi tutto a Gesù…

E adesso che tutto questo hai domandato al tuo Sposo
io ti rendo grazie a nome di (si rimette il nome della/e persona )
e ti chiedo di servirti di me, a tuo piacimento,
perché Gesù e Maria ne abbiano la massima gloria